Lo scorso aprile il ministro della Giustizia spagnola Alberto Ruiz-Gallardón, ha annunciato l’intenzione di riformare la legge sull’aborto.
La condizione del feto e dunque una sua possibile malformazione non saranno più considerati buoni motivi per abortire. Il ministro della giustizia potrebbe anche costituire una Commissione per valutare il danno psicologico in caso di stupro, ma non costituirebbe più un elemento valido per abortire.
L’obiettivo e’ quello di eliminare le discrezionalità da parte delle donne introdotte con una legge dal governo Zapatero solo tre anni fa. Nel 2010 il Senato aveva approvato – con 132 voti a favore, 126 contrari e una astensione – la “Legge di salute sessuale e riproduttiva”, in base alla quale l’aborto è permesso entro la quattordicesima settimana alle donne di almeno sedici anni, entro la ventiduesima nei casi di rischio di salute per la madre e deformità del feto, e sempre nei casi di malformazioni del feto incompatibili con la vita.
Numerose le critiche dalle associazioni femministe, ma il ministro della giustizia ha ribadito che lo scopo della nuova legge e’ l’affermazione dei diritti dei nascituri.
Cristiano Prudente