Abbiamo intervistato Luigi Mancini, 29 anni che vive a Bitonto, un paesino in provincia di Bari. E’ laureato in Scienze della Comunicazione, nel 2008 ha vissuto a Malaga dove ha fatto l’erasmus e dal 2012 ha avviato una società IT IS FOOD srl, la quale si occupa della promozione e vendita dei prodotti agroalimentari italiani in tutta Europa.
Ciao Luigi, ci puoi dire in che modo pensi che la realtà spagnola sia diversa da quella italiana?
Le realtà spagnola e italiana sono, per certi versi, molto simili ma allo stesso tempo completamente diverse. Ho vissuto a Malaga in Andalucia Sud della Spagna e provengo dalla provincia di Bari, cioè Sud Italia, e le similitudini tra queste due realtà sono tantissime, a livello paesaggistico, climatico, enogastronomico, quello che sostanzialmente differenzia questi due posti è la mentalità della gente e il modo di confrontarsi con il prossimo. Credo che gli spagnoli, dato il lungo periodo di repressione francisca, ora hanno solo voglia di crescita, finalizzata ad un bene comune. Grazie a tante altre persone che hanno visuto esperienze come la mia, studiando all’estero, finalmente vedo negli occhi della mia gente la stessa voglia di sviluppo.
Quali sono i tuoi progetti attuali.
Ho fondato un’azienda: IT IS FOOD, il cui nome ha una doppia interpretazione in inglese significa “Questo è Cibo” ma IT può essere inteso ITALIA per cui “L’Italia è Cibo”. L’attività è finalizzata alla promozione e vendita dei prodotti enogastronomici tipici della mia terra, tramite internet con il sito www.itisfood.com o direttamente dai rivenditori specializzati. L’idea mi e’ venuta durante periodo di erasmus, da bravo pugliese, quando partii portai con me una busta di taralli e quando li facevo assaggiare, la gente rimaneva sbalordita e mi chiedevano sempre di farmi spedire altra roba. Appena rientrato in Italia ho creato una cordata di piccoli produttori, selezionandoli in base ad una serie di criteri che garantiscano la qualità e genuinità dei prodotti.
Cosa pensi del costo della vita in Spagna e in particolar modo a Malaga.
Questo è un aspetto molto interessante, la prima volta che sono stato a Malaga cinque anni fa rimasi sbalordito per l’ottimo rapporto prezzo – qualità vita. Con poco più di 600 euro al mese riuscivo a vivere senza troppi sacrifici, nello stesso periodo in Italia per vivere con 600 euro al mese dovevo rinunciare a parecchie cose. Dal 2008 ad oggi la situazione è cambiata drasticamente, il costo della vita è aumentato diventando simile a quello Italiano, anche se la città un tempo sconosciuta al turismo di massa, ora è un polo attrattivo grazie anche alle svariate infrastrutture e ristrutturazioni fatte.
Che consiglio daresti a chi è ancora in Italia ma vorrebbe un giorno partire?
La maggior parte dei miei amici storici sono sparsi per il mondo, molti di loro sono riusciti ad affermarsi ma tanti altri sono ancora in cerca di lavoro. Tutti mi dicono che in Italia non hanno intenzione di ritornare, e questa è una delle frasi che più mi dispiace sentire. Ho sempre creduto e non smetterò mai di credere che l’Italia è uno dei paesi con il potenziale più alto al mondo. In Italia c’è tutto, arte, storia, cibo gli Italiani e ritengo siano le persone più creative del pianeta. Hanno un unico grande difetto: non riescono a fare unione. Il consiglio che posso dare a chi vuole partire per cercare fortuna fuori è di pensarci bene perchè una volta che l’italia si sarà completamente svuotata di giovani talentuosi sarà difficile riportare il paese in auge.
Cristiano Prudente