Abbiamo intevistato Luigi, 21enne della provincia di Bari. Studia Economia Aziendale alla LIUC di Castellanza, ama viaggiare e conoscere nuove nazioni.
Vivo a Madrid da Settembre mi sono trasferito a Madrid per il progetto Erasmus; purtroppo tra pochi giorni mi toccherà rientrare in patria.
Quanto è importante per uno studente italiano all’estero la conoscenza della lingua inglese e spagnola? Che consigli potresti dare, in base alla tua esperienza, da questo punto di vista?
Attualmente per viaggiare è necessaria almeno una conoscenza media dell’inglese, lingua che permette di comunicare con persone provenienti da differenti nazioni e continenti che hanno una cultura e dei modi di fare totalmente diversi dai nostri. La scorsa estate ho svolto un corso intensivo di Spagnolo che mi ha permesso di approdare nella capitale spagnola con un buon conoscimento dell’inglese e dello spagnolo. Penso che la conoscenza delle lingue straniere possa incidere pesantemente sull’esperienza all’estero in quanto se non si è capaci di comunicare si rischia di essere troppo chiusi e non vivere al 100% le emozioni che un’ esperienza magnifica come l’Erasmus può regalare. In un mondo globalizzato come il nostro, tutti noi dovremmo investire una buona parte del nostro tempo libero nello studio delle lingue straniere, in quanto costituiscono uno strumento fondamentale per divenire protagonisti del mondo globalizzato nel quale viviamo.
Madrid da vivere: quali sono i lati positivi e quelli negativi della capitale spagnola, quali le prime difficoltà e come sei riuscito a risolverle?
Io mi ritengo fortunato in quanto a Madrid ho ritrovato uno dei miei migliori amici, ormai residente da 2 anni a Madrid, che mi ha aiuto nel superare le difficoltà iniziali legate alla ricerca della casa e all’ambientamento alla vita Madrilena. La movida madrilena penso sia qualcosa di unico ed inimitabile anche se, nella grande città i tempi per spostarti da una parte all’altra sono molto lunghi. Poi ovviamente dipende molto dal quartiere in cui vivi. Io ho avuto la fortuna di vivere in calle Arenal ,una delle strade più famose di Madrid, però vivere li comportava difficoltà logistiche diurne legate alla mancanza del supermercato o alla continua presenza di persona per la strada….Certamente i lati positivi sono molti di più di quelli negativi.
Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a studiare fuori dall’Italia? Pensi di aver fatto una scelta giusta? E perché?
Io credo che attualmente,vista anche la grave crisi economica che stiamo vivendo, diviene sempre più difficile per noi ragazzi trovare un lavoro stabile nella nostra nazione nativa. Pertanto appena ho tempo libero cerco di fare dei viaggi formativi all’estero per migliorare la conoscenza delle lingue e per internazionalizzare il mio curriculum vitae. Io credo che la sia stata una scelta giusta sotto tutti i punti di vista, dopo questa esperienza a Madrid posso dire di essere cresciuto sia sotto l’aspetto didattico sia soprattutto sotto il profilo personale .Questa esperienza mi ha davvero insegnato tanto, ha ulteriormente aperto i miei orizzonti con uno sguardo sempre più deciso al panorama mondiale. Io la consiglio a tutti..specialmente a colore che sono molto attaccati alla loro famiglia e alla loro città d’origine…perché davvero vivere con ragazzi provenienti da ogni parte del mondo è utilissimo per confermare o mettere in discussione quelle certezze che noi giovani diamo per solide ed acquisite.
Il mondo dell’insegnamento e dell’istruzione in Spagna: in che modo è diverso da quello italiano? Quali sono le tue opinioni a riguardo?
L’università spagnola è organizzata in modo completamente diverso dalla LIUC a partire dal pagamento delle tasse universitarie. Gli studenti spagnoli ,che studiano in un’università pubblica, non pagano le tasse universitarie annuali(come avviene in Italia),bensì pagano una determinata somma per ogni credito, quindi ogni esame ha un costo diverso a seconda del numero di crediti ECTS. Inoltre l’importo da pagare per ciascun credito aumenta all’aumentare del numero di volte in cui l’esame si ripete. In Spagna sono gli studenti a scegliere quali esami sostenere nel semestre, pur essendo obbligati, per scegliere gli esami degli anni successivi, a dover mettere in piano di studi gli esami non approvati degli anni precedenti .Dal punto di vista didattico li è in vigore l’ “evaluaciòn continua” per cui tutti i lavori svolti durante il semestre accademico valgono il 50% del voto finale mentre l’esame finale vale solo il restante 50%.Per approvare l’esame è necessario raggiungere la sufficienza nell’evaluciòn continua, il che può risultare facile o difficile a seconda del professore ,il quale ha la completa discrezionalità riguardo tutto ciò che concerne l’evaluciòn continua.Nel caso in cui non si riesce a superare l’esame finale o il voto dell’evaluacion continua è insufficiente non c’è nessuna possibilità di ripetere l’esame in un altro appello. Secondo me tutto dipende molto dal professore che valuta l’evaluacion continua in quanto durante la mia esperienza ho trovato professori disponibili e capaci di comprendere le difficoltà Erasmus; ed altri molto scontrosi e maldisposti nei confronti degli studenti Erasmus .Sono i professori i veri protagonisti dell’esito del vostro esame!
Cosa ti manca dell’Italia?
L’ Italia e la Spagna sono due realtà fondamentalmente molto simili…una delle cose che più mi manca è il nostro cibo…la nostra pizza….per il resto…continuerei felicemente a vivere qui a Madrid…
Cristiano Prudente