E’ morto il toro più temuto di Spagna!!

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Raton in spagnolo significa topo. Tale nome venne conferito alla nascita di un toro che dopo un paio di anni si sarebbe rivelato essere il più pericoloso di sempre in tutta la Spagna. Sicuramente questo animale è sopravvissuto alle innumerevoli sfide anche grazie alle scelte fatte dal suo allevatore, un tale Gregorio De Jesùs, ex matador: tale mestiere per chi non lo sapesse è ovviamente connesso alle corride, ma va a ricoprire un ruolo particolare, ovvero il matador è colui il quale si prende gioco dell’animale (con un mantello rosso) a cui prima sono stati conficcati nella schiena speroni; dopo un po’ il matador interviene con uno spadone lungo due metri circa per porre definitivamente fine alla vita del malcapitato toro. Si diceva che,  se questo super-toro è sopravvissuto, è grazie al fatto che il suo allevatore ha deciso di farlo partecipare solo a competizioni che non prevedessero morte certa, come per esempio: alcune corride, encierros (ovvero corse in strada) o recortes (ovvero quando il pubblico corre attorno ad un’arena piena di ostacoli con il toro che li rincorre all’impazzata). In Spagna Raton era considerato il toro assassino per eccellenza: generalemente tranquillo ma nell’arena scatenato. Nella sua carriera può “tristemente” annoverare la morte di tre uomini di cui un torero professionista e il ferimento di decine di persone (ovviamente nulla in confronto al numero di tori che sono stati ammazzati dagli uomini). “Il Topo” infilzò il suo primo torero professionista all’età di due anni e da quel momento si accreditò l’etichetta di cattivo. E pensare che il suo soprannome gli venne conferito per la sua minuta dimensione alla nascita, adulto tuttavia si rivelò un bestione indistruttibile e feroce. Nel 2008 infilzò e però uccise un torero: per questa ragione ottenne successo e purché fosse presente ai vari eventi in seguito, gli organizzatori erano disposti a pagare cifre altissime, il toro infatti era una celebrità. Nel 2011 tuttavia provoca la morte (con più scornate) di un ragazzo ubriaco, che partecipò ad un evento senza che nessuno glielo impedisse viste le sue condizioni; da quel momento l’allevatore lo ritirò dalle scene. Passato del tempo lo si è visto ancora esibirsi e dare spettacolo ma in rare occasioni e non così emozionanti per il pubblico. Pochi giorni fa, all’età di tredici anni si è spento per cause naturali, ma il suo ricordo vivrà concretamente ancora a lungo: la sua salma probabilmente verrà imbalsamata.

Marco Campo Bagatin

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