Vivere e lavorare in Spagna: la storia di Valentina, mediatrice linguistica

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Abbiamo intevistato Valentina Di Nunno, 26 anni di Bitonto, vicino Bari . 
Laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha fatto delle lingue straniere il punto di partenza per raggiungere sviluppi professionali nella sua vita.
Ha studiato l’inglese, lo spagnolo e il portoghese cercando di approfondire questi idiomi tramite periodi di vissuto all’estero. Ha conseguito in Spagna una borsa Erasmus, un certificato per Assistenti di Volo presso una Scuola areonautica a Santiago de Compostela, certificazioni di lingua a Lisbona, certificazioni Cervantes  di Lingua Spagnola, DELE C2 a Granada, presso il CLM, Universidad para extranjeros, facendo coincidere l’anno accademico trascorso a  Granada con quello della sua ricerca tesi e di una Borsa Erasmus Placement.
L’Inghilterra è stato d’altra parte, la terra verso cui si e’ rifugiata più volte d’estate, per frequentare college inglesi e conseguire tramite corsi intensivi certificazioni Cambridge Esol.
Una volta conseguita la laurea triennale in Lingue e Letterature Straniere, animata dall’interesse per la politica internazionale, ha conseguito la specialistica presso un’interfacoltà tra Lingue e Scienze Politiche. Il corso è denominato ” Lingue per la Cooperazione Internazionale”.
Conclusosi il suo percorso universitario, ha completato la sua formazione professionale con un Post- Graduation Course, Master di 1′ Livello in “European Translators” che l’ ha vista domiciliata prima a Varsavia e poi a Bruxelles.
Non hai mai perso il senso pratico di tutto quel che in questi anni apprendeva. A Granada ha ottenuto il primo successo lavorativo, appena conclusa la laurea triennale, in seguito all’assunzione presso una multinazionale spagnola di energia rinnovabile “Iberdrola”, come Interprete e mediatrice linguistica- Italia- Spagna; vista l’imminente di lì a poco apertura di una filiale in Italia.
Attualmente lavora come Counselor presso uno sportello europeo di Informazione e Opportunità per i Giovani “Eurodesk”. E’ lieta di aver fatto questo passo, poichè ha avuto modo di approfondire le sue conoscenze europee, in particolare le politiche comunitarie giovanili e progettuali.

Ciao Valentina, ci puoi dire in che modo pensi che la realtà spagnola sia diversa da quella italiana?
Nonostante la nostra stretta vicinanza territoriale e le nostre similitudini climatiche, culinarie e politiche, Spagna e Italia hanno avuto una storia contemporanea diversa, e ciò ha sensibilmente diversificato le mentalità dei due paesi, e delle generazioni post belliche che si sono susseguite.
Ed ecco che gli Spagnoli, dopo 35 anni di dittatura, in un clima internazionale già molto avanguardista, che li vedeva al ciglio di uno sviluppo comunitario, hanno dovuto attendere il 1975 per poter attivare la scalata allo sviluppo economico, politico civile; cercando di allinearsi con i suoi vicini Paesi, in pochissimi anni.
Rivoluzione civile, tesa ad una libertà finalmente ottenuta, liberalizzazione dei costumi, dei sessi, delle forme di espressione più disparate.
E’ questo ciò che vedo in OGNI ambito sociale spagnolo, e che ahimè l’Italia è lontana, ma davvero molto lontana, al conseguirlo. Libertà. Tolleranza. Tolleranza tra popoli, commistioni, meltin pot. Libertà dai falsi moralismi o dalle peculiarità tradizionali che molto spesso bloccano i processi politici. Spontaneita’ di un popolo che adesso è svincolato da ogni convenzione, e continua ad approcciarsi con la propria terra, in modo naturale, rilassato e profondo.
Quali sono le differenze nel mondo del lavoro?
Avendo vissuto entrambi li ordinamenti del lavoro dei due Paesi, sono rimasta sorpresa quando ho saputo i criteri del diritto del lavoro spagnolo. iN PARTICOLARE, ALCUNE DIFFERENZE con l’Italia davvero confortanti
– Stipendio medio di un neolaureato, assunto in azienda con contratto metalmeccanico 5’livello: circa 1.500 euro netti.
– Orario di lavoro nei mesi estivi ( Giugno-Luglio-Agosto): “Jornada corta” ( dalle ore 09.00 del mattino alle 14.00). Pagamento in busta paga: identico. Nonostante le ore in meno, che rientrano nel programma “Calidad de la vida” spagnola ( – Qualità della vita spagnola- pensando gli stessi che in quei mesi afosi diviene impossibile compiere una giornata di lavoro intera)
A parte le metropoli e le capitali economiche spagnole ( Madrid, Barcelona, Valencia), nelle altre regioni dilaga ancora una dipendenza sostanziale alle capitali, che fa dell’operatività spagnola un qualcosa di ancora non molto “Europeizzato”.
e l’Italia in questo ha i suoi meriti di vantaggio.
Qual è il tuo luogo preferito della Spagna?
Andalucia.
Cosa pensi del costo della vita in Spagna?
E’ un qualcosa di geniale. La vita costa molto poco. Il tenore di vita è un tenore medio che si può ritrovare nel sud Italia, in ormai ben poche zone.
E la genialità, sta nel rapporto guadagno- spesa: si spende seguendo un tenore di vita abbastanza basso, si guadagna come si guadagna al nord Italia, riuscendo a instaurare una buona prospettiva di vita. ( mutuo, casa, e realizzazioni personali)
Cosa cambieresti della Spagna? E dell’Italia?
SPAGNA: POLITICA.
ITALIA: POLITICA.
Entrambe, in questo periodo, hanno bisogno di una scossa totale, che le inserisca ancora una volta nella competitività economica internazionale.
Proposta: Stato sociale su Modello Scandinavo / Olandese per tutti.
Che consiglio daresti a chi è ancora in Italia ma vorrebbe espatriare?
Fatelo. E non per egoismo, o per denigrare la nostra bellissima terra, proprio in questo momento storico che ha bisogno di giovani attivi e partecipi.
Ma solo perchè l’esperienza estero, racchiude tutte le componenti per una formazione e piena realizzazione di sè, dal punto di vista culturale, tecnico e soprattutto sociale.
Tolleranza e “Open mind” è ciò che di più bello, l’estero regala.
Espatriare, si .. e poi tornare, più forti di prima, più propositivi di prima, guardando dall’alto la propria realtà e scendendo in campo quando è giusto offrire il proprio contributo.


Cristiano Prudente

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